Il presidente della Commissione episcopale per il Clero, la vita consacrata e le vocazioni ritiene che la qualità sia molto migliorata grazie al loro aiuto. Per decenni, il regime ha limitato in modo rigoroso il reclutamento di seminaristi. Sette sono i seminari maggiori in Vietnam: Hà Nội, Vinh, Huế, Nha Trang, Sàigòn, Xuân Lộc e Cần Thơ. La bassa natalità e l'aumento del secolarismo hanno causato una riduzione delle vocazioni.

Hanoi (AsiaNews) – Mons. Anthony Vũ Huy Chương, vescovo di Dalat e presidente della Commissione episcopale per il Clero, la vita consacrata e le vocazioni, plaude alla Santa Sede e alle Pontificie Opere Missionarie in tutto il mondo. Negli ultimi anni, esse hanno aiutato la Chiesa in Vietnam a migliorare di molto la qualità della formazione sacerdotale.

Grande gioia a tutta la comunità cattolica vietnamita, in patria e all’estero, ha recato due giorni fa l’ordinazione sacerdotale di un seminarista locale, Paul Đỗ Văn Tân. In occasione della 55ma Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni, nella basilica di S. Pietro papa Francesco ha consacrato alla vita sacerdotale 16 giovani, tra cui lo studente del seminario Redemptoris Mater di Roma.

Mons. Chương presiede la Commissione episcopale per il Clero, la vita consacrata e le vocazioni dal 2004. Di recente, l’organo è stato rafforzato da un vicepresidente, il vescovo Joseph Đỗ Mạnh Hùng, amministratore apostolico di Saigon. All'interno dei vari contesti socioculturali del Vietnam, il comitato assiste i vescovi, in modo collegiale ed individuale, nel promuovere, sostenere ed istruire circa i bisogni pastorali della Chiesa e le preoccupazioni per il sacerdozio, il diaconato e la vita consacrata. Attraverso conferenze biennali, nel Paese la Commissione ha costituito una risorsa di grande valore per il sostegno alla rete dei seminari cattolici, preposti alla responsabilità della formazione dei sacerdoti.

Per decenni, il regime ha limitato in modo rigoroso il reclutamento di seminaristi; ogni anno, solo un determinato numero di studenti poteva essere iscritto ai seminari diocesani, mentre i candidati e persino le loro famiglie venivano sottoposti a scrutinio. Ciò ha portato ad una formazione sacerdotale clandestina ed ordinazioni “sotterranee”. Tuttavia, negli ultimi tempi la situazione è migliorata. “Oggi, le restrizioni sul reclutamento dei seminaristi sono finite, l'unica limitazione che incontriamo riguarda la capacità dei seminari maggiori”, afferma mons. Chương. “Al momento – prosegue il vescovo di Dalat – in Vietnam vi sono sette seminari maggiori (Hà Nội, Vinh, Huế, Nha Trang, Sàigòn, Xuân Lộc e Cần Thơ), che nell'anno accademico 2017-2018 hanno accolto 2650 seminaristi”. Riguardo alle vocazioni, il prelato osserva che “nel Paese, il calo del tasso di natalità e l'aumento del secolarismo hanno causato una riduzione delle chiamate”. “Ciò è visibile in modo evidente nelle parrocchie metropolitane, mentre in quelle delle aree remote le cose sembrano andare bene”, afferma il prelato.

Tuttavia, mons. Chương ritiene che in termini di qualità, vari aspetti della formazione sacerdotale siano migliorati in modo notevole grazie all'aiuto delle congregazioni vaticane e delle Pontificie Opere Missionarie di tutto il mondo, in particolare la Società per le missioni estere di Parigi (Mep). Infine, il vescovo Chương ha annunciato che, finanziata dalla Congregazione per l'Evangelizzazione dei popoli e con il sostegno dell'Università Cattolica di Parigi e del Mep, dal primo al 14 luglio 2018 la sua commissione organizzerà una conferenza per centinaia di docenti dei seminari.